Antonio Finocchi

IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE, SE NON LO CONOSCI COME PUOI GESTIRE LA TUA AZIENDA!


Margine di contribuzione e risultati aziendali: una grandezza fondamentale nell’ambito della gestione di un’azienda perché, in effetti, è un po’ complicato comprendere fino in fondo l’aiuto complessivo che questo indicatore può dare alla gestione aziendale nel suo complesso. Iniziamo con il dire che il margine di contribuzione serve per prendere decisioni aziendali.

Infatti, è abbastanza complicato prendere una decisione basandosi su qualcosa che non si conosce: soprattutto nell’ambito della gestione aziendale, poiché dalla bontà di alcune decisioni, dipendono una serie di cose fondamentali come: la produzione di reddito di esercizio (positivo); aggiustamento degli equilibri di finanza aziendale; controllo dei costi e altro ancora.


E’ un po’ come decidere di dirigere una barca a vela, senza mai avere fatto un corso di vela!! Per bene che vada, si rischia di perdersi in mezzo al mare…

Il margine di contribuzione (MdC): cos’è, come si calcola e a cosa serve?


Dunque: l’economia aziendale fornisce una serie di strumenti tecnici alquanto interessanti che sono fondamentali per prendere alcune decisioni, nell’ambito della gestione. Più di una volta, ho incontrato imprenditori che si erano innamorati di alcuni loro prodotti e che basavano la loro intera produzione proprio su questi prodotti. E si verificava un paradosso alquanto strano: i prodotti sui quali questi imprenditori puntavano tutto vendevano, e anche tanto!! E quindi, nella voce dei “RICAVI" del conto economico i numeri erano abbastanza interessanti. Solo che, poi, ad una crescita del fatturato generale e particolare (cioè riferito al singolo prodotto), si accompagnava una diminuzione dell’utile netto di esercizio. Come è possibile una situazione del genere? E cioè che all’incremento del fatturato, diminuisce l’utile netto? La risposta a questa domanda la fornisce proprio il Margine di Contribuzione il quale è una grandezza fondamentale per gestire un’attività economica, cioè un’azienda.

Il Margine di Contribuzione (MdC) è la differenza tra il Prezzo (P) di vendita del prodotto, e il suo Costo Unitario (Cu). Cosa significa?


Supponiamo di vendere il prodotto A a 100 euro. E supponiamo che il Cu del prodotto A è di 66 euro. Ciò significa che, facendo la semplice differenza tra P (100 euro) e Cu (66 euro), otteniamo 34 euro. Questi 34 euro sono Il MARGINE che resta per coprire i costi fissi, perchè sappiamo che in azienda ci sono anche questi. Semplice. Se supponiamo che il costo fisso unitario (cioè quella parte di costo fisso che è direttamente imputabile al prodotto A) è di 10 euro, allora il MdC di 34 euro è più che sufficiente per coprire anche la parte di costo fisso unitario di prodotto, e “avanzano" 24 euro. Che è il margine netto, finale.

E cosa accadrebbe se il costo fisso unitario fosse 36 euro, invece che 10 euro? Ecco che la differenza fra 34 euro (MdC) e 36 (costo fisso unitario) fa – 2 euro. Ciò significa che ogni prodotto A fa perdere all’azienda 2 euro per ogni unità di prodotto venduta!!!

Come è possibile una cosa del genere? Per rispondere a questa domanda, occorre fare riferimento alla contabilità analitica e ai calcoli di convenienza economica, poichè occorre “scomporre" tutti i costi aziendali in fissi e variabili, e tra questi, occorre poi imputare i costi ad un prodotto piuttosto che a un altro. Un lavoro un pò laborioso, ma che vale sicuramente la pena di fare…


Il CRUSCOTTO DI CONTROLLO, l’innovativo sistema di controllo della gestione aziendale, analizza dati quantitativi e li trasforma in qualitativi, offrendo all’imprenditore l’opportunità di mantenere il controllo in tempo reale della propria azienda, proprio partendo dal Margine di Contribuzione.

Il Cruscotto di Controllo le 10 Colonne della Gestione aziendale


L’imprenditore, al pari di un capitano di una nave, oggi ha l’esigenza di capire:
1) dove deve andare la sua azienda, (determinare gli obiettivi di medio e lungo termine);
2) come fare per raggiungerli (determinare le strategie in base all’analisi S.W.O.T);
3) controllare in ogni momento la correttezza della rotta percorsa (controllare che la variabili economiche e finanziarie siano in linea con gli obiettivi prefissati);
4) Sapere come e quando intervenire per correggere la rotta.

L’unico strumento che condensa sia variabili quantitative (dati di bilancio) che variabili qualitative (azioni strategiche)

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Antonio Finocchi
Responsabile Aziendale SDL Centrostudi SpA